E, per escursionisti medi, non vi sono particolari difficoltà che io ricordi, se non l’esplorazione della zona della grotta e delle cascate interne, comunque facoltativa, che può essere in alcuni tratti ripida e scivolosa (EE, per escursionisti esperti).
da Genova in autostrada fino a Viareggio, quindi seguiamo per Camaiore e, giuntivi, continuiamo dritti alla grande rotonda con obelisco, quindi prendiamo a sinistra via Carignoni, seguendo le indicazioni per il centro. Ci immettiamo quindi in Via Oberdan, che imbocchiamo verso sinistra, per poi svoltare alla prima a destra in Piazza XXIX Maggio e continuare dritti fino a svoltare a destra in Via Tabarrani. Seguiamo quindi via Tabarrani, per svoltare quindi a sinistra in via Sterpi. Continuiamo quindi in via Sterpi fino ad immetterci in Via Nuova, che seguiamo verso destra. Con via Nuova arrivamo fino alla frazione Lombrici, quindi, al bivio per Metato, prendiamo a sinistra per Casoli. Giunti a Casoli parcheggiamo in via Cappello in uno spiazzo sulla destra.
dal parcheggio continuiamo dritti per la strada per poi svoltare verso destra e seguirla fino al suo termine, per poi continuare su sentiero (2 e 112) ed al bivio tra i due prendere il 2 verso sinistra, mentre col 112 ritorneremo. Altri 300 metri e giungiamo ad un bivio dove prendiamo a destra e guadiamo subito il torrente, mentre il sentiero a sinistra ci porterebbe comunque nello stesso posto, ma con tragitto un poco più lungo. Giungiamo quindi ad un successivo quadrivio, dove troviamo anche una vaschetta in pietra, e imbocchiamo il sentiero più a sinistra ed in piano, il quale ci porta, dopo poco meno di 250 metri, ad un ponte, che attraversiamo, per immetterci su un sentiero presso alcuni ruderi, che imbocchiamo verso destra. Saliamo quindi sul nuovo sentiero fino ad incrociarne uno segnato, nei pressi di un’alta cascata sulla destra. Qui prendiamo a sinistra e giungiamo quinid alla grande apertura di Grotta all’Onda. Visitata la grotta continuiamo lungo il sentiero, incontrando una prima cascata che sgorga da un tetto di roccia, e quindi, le successive più scenografiche che sgorgano anch’esse da buchi nella volta di un grande tetto di roccia che forma un grande antro. Proseguiamo quindi sul sentiero sottostante alle cascate e, subito dopo aver oltrepassato la cascata principale, una deviazione a destra risale verso la stessa e giunge sotto il grande tetto di roccia, da cui abbiamo una bella vista sulla predetta cascata. Da qua, prendendo a sinistra un sentierino passa stretto tra due rocce e quindi continua fino ad un salto di terra e rocce, che bisogna superare sulla destra (qui c’è anche un sentierino proveniente da sinistra, che può essere un accesso alternativo o la via del ritorno ed un sentierino che continua a salire dritto, ma che non porta in nessun punto di rilievo) per continuare su un breve sentierino in piano che porta ad un riparo murato in cui entriamo per godere una vista d’insieme del grande antro con le cascate. Torniamo quindi sui nostri passi (si può uscire dall’altra parte del riparo, ma poi vi è un salto) e riscendiamo come per la salita o come descritto tra parentesi e ritorniamo quindi ancora sui nostri passi fino alla prima alta cascata, dove guadiamo il sottostante torrente e proseguiamo su sentiero segnato, indicato anche da frecce rosse su grossi massi. Il sentiero passa subito accanto a 3 grotticelle e quindi continua a traversare in falsopiano fino ad immettersi in una mulattiera che imbocchiamo verso sinistra in salita. Al primo tornante del nuovo sentiero, possiamo deviare brevemente a destra per accedere ad un punto panoramico su Grotta all’Onda e verso la costa. Riprendiamo quindi a salire verso la Foce del Termine, pochi metri prima della quale prendiamo a destra il sentiero diretto verso Campo all’Orzo. Il nuovo sentiero sale in circa 630 metri fino a quota 1000, dove troviamo a sinistra il bivio per il Monte Piglione, mentre noi continuiamo dritti in leggera discesa. Sul sentiero 101. Giungiamo così al valico di Campo all’Orzo, dove troviamo i resti della Chiesetta di Sant’Antonino Abate, dove proseguiamo ancora dritti, sempre in leggera discesa, per giungere in breve alla Focetta San Vincenzo. Dalla Focetta continuiamo ancora dritti e pressochè in piano, trovando subito il bivio a destra per Metato, mentre noi continuiamo a sinistra verso il Monte Prana (Sentiero Saudade). Subito dopo un nuovo bivio, dove teniamo la destra per il Monte Prana. Iniziamo quindi a salire su chiaro sentiero finche non giungiamo ad intercettare il crinale che scende dalla vetta a quota 1075 circa; qui è possibile deviare a destra su traccia meno marcata e seguire direttamente il crinale fino in vetta, mentre noi continuiamo a sinistra su traccia più evidente. Nei successivi 100 metri bisogna però porre attenzione a non deviare verso sinistra, ma prendere invece a destra una traccia nell’erba, che diventa poi più evidente e porta alla grande Croce di vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi fino alla Focetta San Vincenzo, dove imbocchiamo sulla sinistra il sentiero 112 che ci riporta al bivio iniziale dell’andata, da dove sui nostri passi al parcheggio.
Molto bella e spettacolare grotta all’onda con i suoi getti d’acqua che formano arcobaleni, la gita e la visita della grotta richiedono comunque meno di mezza giornata ed è consigliabile estendere l’escursione al Monte Prana, come qui suggerito, che consente belle viste sulle apuane meridionali e la costa con il lago di Massaciuccoli.