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Cascata Val Ferraia, Arma do Cupà e Arma Crosa anello da Alto

Cascata Val Ferraia, Arma do Cupà e Arma Crosa anello da Alto

Percorso Inedito
22-10-2016
Alto (645) – Arma Porta A (675) – Cascata Ferraia (725) – Arma del Cupà (770) – Arma Ravinella (765) – Grotta Giera (770) – Arma da Via (720) – Arma Crosa (580) – Alto (645).
17 Km. circa il percorso pulito, 23 km. circa quelli fatti da me con varie esplorazioni.
550 m. il dislivello pulito, 1000 m. circa quelli fatti da me.
Piera e soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
EE, per escursionisti esperti, soltanto la risalita dell’acquedotto al termine della sterrata (occorre prestare attenzione soprattutto nei primi metri, dove una sporgenza rocciosa sullo stretto ed esposto sentiero rende consigliabile farli a carponi, specie se si ha uno zaino grosso) e direi l’attraversamento del rio Ferraia per salire all’Arma Crosa, ma dipende anche dove lo si fa, tutto il resto E, per escursionisti medi.
Da Genova ad Albenga in autostrada, quindi si segue la direzione Garessio fino a Martinetto, dove si svolta a sinistra per la Val Pennavaira e si prosegue fino a Nasino dove si continua sulla SP14 fino a giungere ad Alto, dove si parcheggia nella piazza della Chiesa.
dalla piazza della Chiesa si prende Via Fischia il vento (forse il nome vero a dispetto del cartello è Via Ortazzo, indicata comunque anche dalle segnalazioni per la Palestra di Roccia) e la si segue per 200 metri circa, per imboccare quindi una carrareccia sulla sinistra in discesa, dove incontriamo subito dei lavatoi. La carrareccia giunge in breve alla Cappella di San Sebastiano e poi continua a scendere fino alla Palestra di Roccia. (280 m. dalla Cappella). Qui lasciamo la strada che prosegue verso Caprauna, e da cui ritorneremo, per prendere a sinistra un’altra carrareccia che torna indietro parallela a quella da cui proveniamo. Seguiamo la nuova carrareccia per 160 metri circa, lasciandola quindi per un sentiero sulla destra che scende verso il torrente. Traversiamo quindi il torrente su un bel ponticello in pietra e imbocchiamo il sentiero sull’altra sponda che presenta subito un bivio, dove dobbiamo prendere a destra in salita, lasciando a sinistra una traccia che corre parallela al torrente. Il nuovo sentiero ci porta in breve a raggiungere una sterrata (proveniente dal Castello di Aquila di Arroscia) che imbocchiamo verso destra. Dopo poco più di un Km. di sterrata troviamo un sentiero segnato in biancorosso che si congiunge da sinistra alla sterrata, lo tralasciamo, ma è importante sapere, anche per quanto spiegato nelle conclusioni, che porta ad incrociare il sentiero, che percorreremo al ritorno, che collega l’Arma del Cupà con la strada asfaltata Aquila-Caprauna. Noi continuiamo invece sulla sterrata e, 60 metri dopo l’appena descritto bivio, possiamo visitare sulla sinistra l’Arma della Porta A, che presenta alcune belle vaschette e una colonnina. Ulteriori 80 metri sulla sterrata e possiamo visitare, con una breve deviazione sulla sinistra, anche l’Arma della Porta B (consigliabili casco e lampada), caratterizzata da alcune belle concrezioni nella parte interna. Proseguiamo poi per poco più di 100 metri sulla sterrata per trovare una deviazione sulla destra per la Forra del Ferraia, che può meritare un breve visita (neanche 300 metri l’andata e ritorno) che noi però, nell’occasione, non abbiamo effettuato. Ancora poco meno di 200 metri e la sterrata si esaurisce nel greto del torrente. Qui occorre seguire la rampa di cemento che sostiene il tubo dell’acquedotto che sale sulla riva sinistra del torrente (destra orografica). I primi metri vanno percorsi con attenzione perché la roccia sporgente rende difficile e pericoloso stare in piedi, dato il poco spazio a disposizione. Passato questo primo tratto occorre comunque proseguire ancora con attenzione perché la traccia è sempre stretta e scivolosa, oltreché esposta sul torrente, finche il sentiero si allarga e si può passare su una traccia sulla destra del tubo. Giungiamo così in breve ad una staccionata in legno, che scavalchiamo immettendoci così sul sentiero segnato per l’Arma del Cupà che imbocchiamo verso destra. In breve giungiamo ad un bivio: a destra continuiamo a seguire il tubo e arriviamo più velocemente alla Cascata della Val Ferraia, a sinistra facciamo un saliscendi che ci porta comunque a ricongiungerci con l’altra traccia nei pressi della Cascata, è quindi indifferente seguire l’una o l’altra traccia, tenendo presente però che sulla traccia di sinistra, che è quella segnata, vi è un deviazione, segnata con un cartello, che permette di risalire alla soprastante strada asfaltata e che può essere usata per fare un altro anello, come descritto nelle conclusioni. Giungiamo quindi in ogni caso alla bella cascata e, poi, tornati indietro pochi passi, risaliamo sulla destra fino all’Arma del Cupà. Visitata la bella grotta torniamo fino alla staccionata che abbiamo scavalcato seguendo il tubo dell’acquedotto e qui, invece di tornare a sinistra da dove siamo venuti, proseguiamo dritti sul sentiero segnato, stando attenti a seguire i bolli rossi, in quanto vi sono anche altre tracce che non so bene dove portano. La nuova traccia prima sale, poi traversa più o meno in piano sotto la falesia dell’Arma Ravinella, per poi scendere fino ad un bivio: qui tralasciamo il sentiero in discesa (segnalato per Arme da Porta) e iniziamo a salire ripidamente a fianco di una staccionata e quindi riprendere pressochè in piano fino a giungere ad un ulteriore cartello che indica una breve deviazione per i belvedere della Giera e della Ravinella. Prendiamo quindi a sinistra per visitare i due belvedere. Il sentiero porta direttamente al belvedere della Giera, mentre appena prima che il sentiero svolti bruscamente a destra per raggiungerlo, andando invece in direzione opposta si raggiunge quello della Ravinella, entrambi riconoscibili per la staccionata che li delimita. A destra del belvedere della Giera vi è poi l’ingresso dell’omonima Grotta, sbarrato da un paletto e con segnale di pericolo, a causa del pozzo che vi si apre dopo pochi metri. Tornati quindi brevemente dalla visita ai belvedere al cartello che li indica (dal quale comunque distano soltanto una settantina di metri) prendiamo a sinistra una carrareccia che in 150 metri circa ci porta alla strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra. Dopo 1 Km. circa di strada asfaltata incontriamo una diramazione sulla destra, percorribile anche in macchina, che in circa 850 metri porta ad un parcheggio, che costituisce il punto di partenza più vicino all'Arma del Cuppà (circa 500 metri, prima per sentiero e poi attraverso un galleria artificiale di un centinaio di metri) per raggiungere la Cascata e l’adiacente grotta; dalla diramazione in questione, quasi all’inizio, parte anche un sentiero segnalato che scende alla grotta ed è quello che consiglio di percorrere nelle conclusioni). Nell’occasione comunque noi abbiamo ignorato la diramazione e quindi abbiamo proseguito sulla strada asfaltata per altri 4,8 Km. abbastanza pianeggianti, giungendo quindi ad attraversare un ponte che ci porta sull’altro versante della vallata. Da qui la strada asfaltata inizia a salire e dopo 200 metri giungiamo ad un tornante dove è presente una deviazione segnalata per un ponte romano (10 minuti) che però non abbiamo seguito. Passiamo quindi un tornante e, al successivo, lasciamo a sinistra la strada principale che prosegue per Caprauna, per continuare dritti su una strada comunque asfaltata. In circa 200 metri giungiamo ad un ponte, subito dopo il quale una carrareccia sulla destra porta segnalazioni per Alto e, quindi, la imbocchiamo. Dopo 1,5 Km. di carrareccia troviamo sulla sinistra l’ampio cavernone dell’Arma da Via e, 150 metri dopo, delle case pericolanti e poi una fonte che sgorga dalla roccia sulla sinistra. Un chilometro e duecento metri dopo la fonte incontriamo sulla destra il bivio per l’Arma Crosa, segnalato da un piccolo (e non visibilissimo) cartello su un albero, recante la scritta: “Grotta di Alto”. Imbocchiamo quindi il sentiero sulla destra che, dopo una breve discesa iniziale, corre per un discreto tratto parallelo e in senso contrario alla carrareccia che stavamo percorrendo, per scendere infine al torrente proprio di fronte alla grotta in questione. Occorre quindi traversare il torrente dove appare più opportuno, direi o arrampicando facilmente su grossi massi, o guadando più a monte con il rischio di bagnarsi un poco i piedi; si risale quindi brevemente alla grotta, che presenta imponente concrezionamento stalattitico e stalagmitico. Visitata la grotta torniamo quindi a percorrere la carrareccia e in 800 metri circa giungiamo alla palestra di roccia dove l’avevamo abbandonata all’andata e, quindi, tornando sui nostri passi, al parcheggio di Alto.
magari gita poco panoramica, si cammina quasi sempre nel bosco, ma le cose belle da vedere sono tante e molto suggestive, in particolare la cascata della Val Ferraia, probabilmente la più bella della liguria (anche se in questa occasione trovata purtroppo con poca acqua), le grotte (soprattutto Arma del Cupà, Arma Crosa e Arma Porta che sono veramente belle) e anche direi il ponticello sul ferraia che si attraversa all’inizio. Consiglierei poi, rispetto al percorso qua descritto, di fare un giro più breve, che tagli via i 7 Km. di asfalto al ritorno, si perde poco e si ha molto più tempo per visitare le grotte: si potrebbe in effetti, qualche decina di metri a valle dall’Arma del Cupà, salire fino alla strada asfaltata dal sentiero segnato indicato da un cartello e imboccarla verso sinistra, giungendo così in circa 1 Km. al sentiero proveniente dal bivio per la Giera che possiamo quindi percorrere in discesa, invece che in salita come descritto, per prendere poi un bivio segnato in biancorosso (cartelli per Arma Porta) che scende fino alla sterrata percorsa all’andata e che possiamo seguire in senso inverso e ripercorrere all’indietro le nostre tracce fino ad Alto (prima di arrivarvi conviene poi fare un avanti e indietro per l’Arma Crosa).
Percorso Inedito
22-10-2016
Alto (645) – Arma Porta A (675) – Cascata Ferraia (725) – Arma del Cupà (770) – Arma Ravinella (765) – Grotta Giera (770) – Arma da Via (720) – Arma Crosa (580) – Alto (645).
17 Km. circa il percorso pulito, 23 km. circa quelli fatti da me con varie esplorazioni.
550 m. il dislivello pulito, 1000 m. circa quelli fatti da me.
Piera e soundofsilence.
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