Dal rifugio Balma all’Alpe Seirasso facile strada sterrata, quindi E, per escursionisti medi, dall’Alpe Seirasso alla Cima si prosegue praticamente senza sentiero, ogni tanto su vaghe tracce, ma non ci sono grandi difficoltà, a parte camminare sui rododendri, piuttosto scomodo, nella parte alta (vi è probabilmente un sentiero segnato che la prende più larga ed è sicuramente più comodo, ma non l’ho fatto tranne che nella parte terminale) però il terreno è semplice e mai troppo ripido quindi diciamo che si può restare nell’E, ma con un buon senso di orientamento o con GPS. Dalla Cima al Colletto Brignola-Seirasso si prosegue sul crinale e\o per tracce non sempre segnate, ma il percorso è facile e intuitivo, quindi E. Dal Colletto al Lago si procede su sentieri segnati, quindi E. La salita e la discesa della Punta del Lusco sono invece decisamente EE; per escursionisti esperti, la salita è senza traccia e spesso su rododendri ma è più ripida di quella per la Cima Seirasso, quindi propenderei più per l’EE, più impegnativa la discesa, sempre senza alcuna traccia, ma assai più ripida nella prima parte, dove occorre usare le mani prima su roccia e poi sui rododendri, sui quali occorre camminare lungamente. E infine il ritorno su sterrata dal Colle del Dente al Rifugio Balma.
da Genova in autostrada fino al casello di Niella Tanaro e quindi si prende per San Michele Mondovì, da dove si prosegue verso Frabosa. A Frabosa Sottana si continua la salita verso Prato Nevoso, dove imbocchiamo la sterrata (5 Km circa) per il Rifugio Balma, dove parcheggiamo.
dal parcheggio proseguiamo lungo la sterrata per circa 250 metri per prendere poi un’altra sterrata sulla sinistra in leggera discesa. Seguiamo quindi la nuova sterrata per circa 1,8 Km, fino a giungere a un nuovo bivio, dove prendiamo la sterrata sulla destra, mentre useremo quella a sinistra per il ritorno. In meno di un km quindi arriviamo agli alpeggi dell’alpe Seirasso dove saliamo sulla sinistra fino ad una stalla in costruzione, qui, probabilmente, continuando dritti davanti alla stessa si dovrebbe proseguire sul sentiero segnato, io invece, seguendo la mappa OSM del mio GPS, ho tagliato per i prati soprastanti la stalla (direzione sud) senza alcuna traccia. Attraversati quindi i prati fioriti (erba e fiori alti) ho trovato un accenno di traccia che ho seguito, sempre in direzione sud, finche anche questa non è sparita. In ogni caso si continua sempre in direzione sud, orientandosi anche con la Cima Seirasso e il colletto immediatamente a sinistra della stessa, al quale dobbiamo arrivare. Così facendo passiamo a sinistra di un laghetto (in realtà non me ne sono accorto se non dopo essere salito ulteriormente…) e quindi puntiamo a uno stretto intaglio di roccia da cui vediamo anche che i laghetti sono in realtà due. Passato l’intaglio continuiamo puntando sempre il colletto sotto la vetta; ci troviamo quindi in una zona di cespugli di rododendri sempre più ripidi e scomodi, conviene allora puntare sulla destra fino a incrociare il sentiero segnato che seguiamo fino al colletto. Dal Colletto a destra, senza traccia, ma con qualche ometto\segnavia giungiamo facilmente in vetta e quindi ridiscendiamo al colletto, da dove proseguiamo lungo il crinale per giungere ad una vetta pochi metri più bassa della Seirasso. Da qui proseguiamo lungo il crinale finche possibile, poi pieghiamo a destra fino a raggiungere una sottostante traccia che prosegue nuovamente sul crinale, qui pressoché pianeggiante, fino a giungere al Colletto Brignola-Seirasso. Dal Colletto prendiamo il sentiero segnato sulla sinistra per il Lago della Brignola e lo seguiamo fino allo specchio d’acqua. Dal Lago si prosegue per traccette verso nord-est fino a giungere alle pendici della Punta del Lusco; iniziamo quindi a risalire trasversalmente tali pendici, senza traccia, in direzione nord. Giungiamo quindi ad un anticima e quindi, superata una breve infossatura, alla vetta, caratterizzata da alcuni catasti di rocce. Dalla vetta si traversa con attenzione verso destra lungo il crinale roccioso e quindi si discende con prudenza un canalino aiutandosi con le mani. Finito il canalino si continua la assai ripida discesa su alti cespugli di rododendri, che scendiamo aiutandoci con le mani. Puntiamo quindi ad una pietraia che percorriamo verso sinistra. Entriamo quindi in un bosco e continuiamo alla meglio la discesa, sempre destreggiandosi tra rododendri, erba alta e alberi, puntando al visibile, a tratti, sottostante Colle del Dente della Brignola. Poco prima di giungere al colle troviamo finalmente una traccia di sentiero e in breve giungiamo al colletto dove prendiamo a sinistra la sterrata che in 1,3 Km. si ricongiunge ad una nuova sterrata che imbocchiamo verso destra e percorriamo per circa 1,5 Km fino a giungere al bivio per l’Alpe Seirasso, dove prendiamo a destra per ritornare sulla sterrata percorsa all’andata.
in teoria gita abbastanza breve, in realtà molto più lunga come tempi essendo per la maggior parte senza traccia e su terreno scomodo, cosa a cui si potrebbe probabilmente ovviare, almeno in parte, nel tratto tra l’alpe Seirasso e la Cima, e forse anche nel tratto tra il Lago della Brignola e la Punta del Lusco, dove probabilmente verrebbe più semplice e intuitivo salire al Bocchino e raggiungere per cresta la cima, ma è da verificare in loco. A parte queste considerazioni la vista dalla Seirasso e da successivo crinale vale sicuramente la spesa, bellissimi panorami su Marguareis, Mongioie, Brignola e tutta l’area carsica sottostante. Stupendo anche il Lago della Brignola, un po’ meno interessante la Punta del Lusco e il suo scomodo attraversamento. In definitiva non forse il miglior giro per andare alla Seirasso ma sicuramente interessante tanto da poter valere la fatica di procedere spesso a vista su terreni scomodi, cosa comunque rimediabile in gran parte tagliando la salita alla Punta del Lusco.