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Pointe du Bonhomme anello da Nevache

Pointe du Bonhomme anello da Nevache

Percorso Inedito
04-08-2018
Nevache (1670) – Colletto 2682 (2655) – Pointe du Bonhomme (2700) - Pas du Bonhomme (2655) – Nevache (1670).
16,5 Km. circa.
1250 m. circa.
Stefs e soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
E, per escursionisti medi, fino all’inizio della salita per il Pas du Bonhomme (anche se metà del percorso è praticamente senza traccia si tratta comunque di un percorso semplice ed intuitivo e mi sembrerebbe esagerato parlare di EE, ma ci può comunque stare), EE, per escursionisti esperti, la salita sul ripido ghiaione verso il Colletto 2682. F (alpinistico facile) l’esposta cengia che permette di continuare in cresta verso Il Pas du Bonhomme e le Tours du Vallon, ma senza difficoltà reali, tranne la necessità di fare attenzione. F+ (alpinistico facile superiore) la salita alla cima sulla destra (sud) del colletto 2682, facile (I grado al massimo), ma decisamente esposta. E la discesa verso il Pas de la Cavale, senza traccia, ma ancora semplice, per cui vale lo stesso discorso fatto in precedenza. EE la successiva salita alla cima sulla sinistra, su sfasciumi instabili e a tratti ripidi. EE la discesa dal Pas du Bonhomme verso il laghetto, che all’assenza di sentiero, unisce una prima parte ripida e su ghiaione (a maggior ragione EE se si continua invece in quota traversando i ghiaioni fino al Col du Vallon). E infine il ritorno dal laghetto fino a Nevache.
Da Genova fino a Voltri, per qui prendere la A21 fino ad Alessandria, dove si prende la A26 per Torino. A Torino si segue la tangenziale per prendere poi la A32 per Bardonecchia. Giunti a Bardonecchia ci si dirige verso la Francia passando per Melezet e, al confine, si prende a sinistra per il Colle della Scala; superato il Colle della Scala si giunge a Nevache e, appena superato l’abitato (a quota 1670 circa) si parcheggia in uno slargo sulla sinistra (spazio per 5-6 macchine), pochi metri prima dell’inizio del sentiero sulla destra (cartelli che segnalano le tempistiche per il Lago Nero e altri laghi).
dal parcheggio risaliamo pochi metri di asfalto e prendiamo a destra il sentiero segnato con cartelli indicanti il Lac Blanc in primis (Lac Blanc che non è sul nostro percorso, ma che, stranamente, non è neanche raggiungibile seguendo i segnavia, trattasi infatti di una deviazione senza segnalazioni e senza sentiero, insomma, nonostante il cartello, bisogna saper bene dov’è): Il sentiero sale in questa prima parte a tornanti e giunge quindi ad una fonte e, poco dopo, ad un bivio. Il sentiero sulla sinistra è segnato con una X biancorossa, che nella segnaletica francese sta a significare che si tratta di una direzione sbagliata. Continuiamo quindi dritti e, usciti, dal rado bosco percorso, saliamo lentamente a fianco del torrente. Superato quindi il lungo altipiano, saliamo un poco più ripidamente alla visibile Chapelle Saint-Michel. Superata anche la cappella, proseguiamo diretti verso una malga, della quale passiamo a sinistra. Continuiamo quindi a salire sulla sinistra del torrente e, in un tratto un poco più ripido (a quota 2250 circa), deviamo a sinistra attraversando il torrente senza traccia e continuando in diagonale salendo in direzione nord. In breve individuiamo davanti a noi sulla destra una traccia di sentiero, che raggiungiamo e seguiamo, ma non è l’unica in zona e tutte vanno comunque bene. Salendo notiamo a chiudere la vallata la dolomitica Tour du Vallon e sulla destra la cresta a cui dobbiamo salire. Possiamo salire immediatamente a destra della Tour (Pas du Bonhomme, come indicato dalla Guida CAI dei Monti d’Italia), oppure ancora più a destra, subito sulla destra di un grosso gendarme di roccia (Colletto 2682, come indicato dalla Guida dei Monti d’Italia, mentre cartine e mappe individuano questo come Pas du Bonhomme), visibile più avanti salendo verso la testata della valle. Traversando i bei prati del fondovalle superiamo facilmente una piccola pietraia e quindi giungiamo sulle sponde di un laghetto giallo, da cui vediamo chiaramente il crinale a cui dobbiamo salire e che chiude la testata della valle a destra della Tour du Vallon. Il Colletto 2682 da qui è visibile come uno stretto intaglio tra le due cime dolomitiche (Pointe du Bonhomme a sinistra e Rocca Piana a destra), cime che si trovano subito a destra della Tour du Vallon e dell'adiacente Pas du Bonhomme, mentre il gendarme che lo caratterizza non è ancora visibile. Giungiamo quindi alla fine dei prati alla testata della valle ed iniziamo a salire, diciamo verso destra e verso il Colletto 2682, a questo punto facilmente riconoscibile per il gendarme sulla sinistra. Saliamo alla meglio tra i ghiaioni, comunque non difficili, fino a giungere al passo. Da qua possiamo raggiungere la vetta sulla destra (non obbligatorio) tramite prima una crestina orizzontale esposta a cui appigliarsi facendo attenzione alla qualità della roccia e quindi continuiamo la salita che da qui appare veramente impressionante ed espostissima, ma che invece risulta un poco più semplice di quanto appaia. Dalla vetta si può scendere quindi sull'altro versante, passando appena a sinistra della cresta, per giungere ad un nuovo colletto caratterizzato da lastroni che adducono alla parete nord della Rocca Piana. Da qui scendiamo accostati alla parete a destra e quindi intercettiamo una traccettina verso destra che traversa fino a sotto il Colletto 2682, al quale risaliamo prendendo a destra. Ritornati quindi al colletto (non è comunque certo obbligatorio fare questa digressione verso la Rocca Piana che è comunque decisamente esposta) ci dirigiamo a sinistra (nord): un breve cengia esposta sulla destra consente di superare lo spigolo della parete rocciosa soprastante il passo e, quindi, con breve arrampicata di I grado verso sinistra, di raggiungere nuovamente il crinale in corrispondenza della vetta della Pointe du Bonhomme. Da qui scendiamo al sottostante Pas du Bonhomme, da quale prendiamo a destra (altra digressione che descrivo perchè l'ho effettuata, ma che non è obbligatoria, in quanto la gita può benissimo concludere l'andata al Pas du Bonhomme) una cinquantina di metri e quindi risaliamo una valletta erbosa che ci porta sul crinale proveniente dalle Tours du Vallon. Qui seguendo il crinale verso sinistra, raggiungiamo in breve una vetta di cui non so il nome. Torniamo quindi sui nostri passi fino al Pas du Bonhomme, e Iniziamo quindi a scendere a destra, dirigendoci verso alcuni spuntoni di roccia nel ghiaione sottostante la Tour du Vallon. Raggiunti gli spuntoni possiamo decidere se mantenerci in quota e continuare la traversata dei ghiaioni (un po’ scomoda) fino a giungere al Col du Vallon, oppure scendere dirigendoci verso un laghetto di solito azzurro dentro una dolina sul fondovalle. Giunti quindi al laghetto direttamente, o scendendo dal Col du Vallon ne facciamo il giro e continuiamo quindi sul sentiero segnato (dal quale si può deviare a destra per raggiungere un bel laghetto paludoso a quota 2535, da dove poi si può continuare seguendo il torrente fino a riimmettersi, in corrispondenza di un guado, sul sentiero segnato) che scende lentamente fino a ricongiungersi con quello abbandonato all’andata a quota 2250 circa, e, da qui, torniamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Gita per metà senza sentiero, ma comunque facilmente camminabile, in luoghi splendidi e selvaggi, dove è veramente difficile incontrare qualcuno, se non nella prima parte. I posti sono poi unici per le forme dolomitiche e i colori, sicuramente inusuali, il massimo poi per chi ama l’esplorazione perché il terreno consente di andare quasi dappertutto, il problema è solo poi capire dove si è stati, che notizie su questi posti se ne trovano veramente poche e quelle poche che si trovano sono contrastanti …. In definitiva consiglio vivamente a tutti questa gita, adatta anche a chi non sia particolarmente esperto se ci si ferma ai magnifici prati in sotto la Tour du Vallon e al laghetto giallo. Ultima nota, non è necessario indubbiamente scendere dal Pas du Bonhomme verso nord e salire la vetta senza nome, non aggiunge molto alla gita e allunga sicuramente il percorso, noi l’abbiamo fatto cercando la Pointe de l’Enfourant, ricerca, che, in effetti, non è ancora finita, stanti anche le diverse versioni sulla difficoltà del percorso e persino su quale sia la vetta.
Percorso Inedito
04-08-2018
Nevache (1670) – Colletto 2682 (2655) – Pointe du Bonhomme (2700) - Pas du Bonhomme (2655) – Nevache (1670).
16,5 Km. circa.
1250 m. circa.
Stefs e soundofsilence.
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