Il messaggio è stato inoltrato correttamente!


 - 

Pointe des Cerces anello per l’Aiguille Violette da Laval

Pointe des Cerces anello per l’Aiguille Violette da Laval

Percorso Inedito
03-09-2020
Chalets Laval (2030) – Lac des Beraudes (2505) – Lac Sorcier (2755) – Aiguille Violette (3045) – Pointe des Cerces (3095) – Col des Cerces (2570) – Lac Rond (2460) – Lac de la Clarée (2435) – Refuge Drayeres (2190) – Chalets Laval (2030).
15,1 Km.
1100 m. circa.
Em e soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
Leggi il racconto
E, per escursionisti medi, fino al Colle sotto il Lac Sorcier, la salita dal Lac Beraudes è sì su sentiero non segnato, ma la traccia è facile e riconoscibile. EE, per escursionisti esperti, dal colletto fin quasi alla cresta, prima una paretina di I subito sopra il colle, quindi ghiaioni non troppo ripidi e con traccia. Nell’ultima parte della salita verso la cresta la traccia si perde e il ghiaione diventa molto più ripido con difficoltà ed impegno paragonabile ad un F, alpinistico facile, tanto più se si sceglie di salire tramite il canalino rosso a sinistra, dove l’uso delle mani è necessario. La cresta dell’Aiguille Violette è in genere EE, anche piuttosto facile nella prima parte, ma l’attraversamento dell’Aiguille Violette e la cresta successiva sono tutta un’altra cosa, si tratta di circa 20-30 metri espostissimi, con passaggi tra il I ed il II grado, alcuni per di più in discesa, e su roccia assai poco affidabile, specie subito dopo l’Aiguille Violette, per cui la mia valutazione è PD (alpinistico poco difficile). Si tratta in ogni caso di 20 metri da fare con la massima calma ed attenzione, dove purtroppo è praticamente impossibile fare sicurezza. Il successivo tratto di cresta è EE. E quindi la discesa al Col des Cerces, anche se con neve, come abbiamo trovato noi, diventa EE, che d’altronde si tratta sempre di terreno di alta montagna. E tutto il resto.
Da Genova fino a Voltri, per qui prendere la A21 fino ad Alessandria, dove si prende la A26 per Torino. A Torino si segue la tangenziale per prendere poi la A32 per Bardonecchia. Giunti a Bardonecchia ci si dirige verso la Francia passando per Melezet e, al confine, si prende a sinistra per il Colle della Scala; superato il Colle della Scala si giunge a Nevache (tenere presente che qui la strada per Laval chiude alle 10) e quindi si prosegue dritti fino al parcheggio al termine della strada asfaltata.
dal parcheggio facciamo cento metri sulla sterrata e quindi giriamo a sinistra per il Lac des Beraudes, scendendo brevemente fino ad un ponte, dopo il quale troviamo un bivio dove prendiamo sempre a sinistra per il Lac des Beraudes. Il sentiero inizia subito a salire molto ripidamente nel bosco, dal quale usciamo poi su ripidi prati, che risaliamo fino al Lac des Beraudes. Arrivati al Lago lo costeggiamo verso destra, fin quasi alla fine, per poi seguire ometti e traccia sulla destra, non subito individuabili forse, ma si trovano comunque seguendo il facile pendio. Alla testata del lago è presente anche un altro sentiero che sale verso sinistra fino quasi raggiungere quello per il Col Beraudes, è possibile seguire anche quello fino al ripiano soprastante, per poi piegare a destra e ricongiungersi alla traccia sulla destra, ma consiglierei sicuramente la prima opzione, meno ripida, più corta e direi anche più interessante. Seguendo la prima opzione la traccia prosegue chiara e mai troppo ripida fino ad un primo colle. Qui imbocchiamo la più evidente traccia in salita verso destra, dirigendoci verso i magnifici torrioni della Crete de Moutouze. Traversiamo quindi i ghiaioni sottostanti la Crete de Moutouze fino ad arrivare ad un secondo colle. Qui la traccia principale scende nella valle del Ruisseau des Sagnes Froides sulla destra, mentre noi dobbiamo salire la paretina di fronte, con passaggi di I, per poi giungere in breve al ripiano erboso soprastante, dove ritroviamo traccia ed ometti, che ci dirigono in breve verso sinistra al bel Lac Sorcier. Costeggiamo quindi il lago sulla sponda destra (est) e iniziamo a salire, seguendo traccia ed ometti, verso la evidente cresta della Pointe des Cerces, di cui dobbiamo raggiungere la parte sinistra. La prima parte del ghiaione si sale agevolmente e su chiara traccia, ma poi questa si perde, ed occorre puntare a sinistra, cosa che ha comportato anche l’attraversamento di una grande canale di scolo, dopo il quale la salita si fa decisamente più ripida ed impegnativa. Puntiamo quindi alle rocce rosse sulla sinistra che delimitano il ghiaione, preferibilmente mantenendoci vicini, ma senza entrare nel canale rosso, che è salibile ma risulta più impegnativo ed insidioso, fino a raggiungere con fatica la cresta. Seguiamo quindi la cresta verso destra, inizialmente senza difficoltà, difficoltà che iniziano avvicinandosi all’Aiguille Violette, dove la cresta si assottiglia e diventa rocciosa. Superiamo quindi aggirando appena sulla destra un tratto affilato di cresta e quindi ci troviamo all’Aiguille Violette che va attraversata su una chiara cengia prima in discesa, e poi in salita verso fin quasi in cima, per poi scendere con tantissima attenzione al successivo tratto di cresta affilata ed espostissima, che per una decina di metri ci fa desiderare di essere in qualsiasi altra parte del mondo… Passato questo tratto la cresta si fa decisamente più semplice, ma non elementare, fino a giungere ad un’anticima, dopo la quale le difficoltà finiscono e si arriva brevemente e facilmente in vetta. Dalla vetta si scende lungo il sentiero segnato (in realtà esistono tante tracce che vanno comunque tutte bene), l’unico in ogni caso presente e che scende in direzione nord, affrontando un breve passaggio un poco più ripido, e quindi scendendo fino ad un laghetto, dal quale poi si scende in breve fino al Col des Cerces. Dal colle scendiamo verso destra, arrivando in breve tra il Lac du Grand Ban e il Lac Rond, del quale percorriamo la sponda destra. Seguendo sempre il sentiero segnato, scendiamo quindi in breve al Lac de la Clarèe. Dopo il lago scendiamo a destra di una parete colorata con alcuni bunker scavati nella roccia, quindi continuiamo in piano su largo sentiero lastricato, passando quindi in una zona con alcuni laghetti sulla destra, che possiamo brevemente visitare. Visitati i laghetti continuiamo a scendere fino al Refuge des Drayeres, dove ignoriamo il bivio a sinistra per il Lac Rond e il Col des Muandes, per poi trovare un bivio a destra, dove possiamo scegliere se continuare dritti sulla sterrata, o prendere il sentiero sulla destra come abbiamo fatto noi, entrambi portano al parcheggio. Seguiamo quindi il sentiero sulla destra del torrente, che con alcuni saliscendi, raggiunge la piana finale, dove lasciamo la traccia segnata, per continuare su traccetta vicina al torrente, fino a raggiungere il percorso dell’andata, presso un ponticello, dove prendiamo a sinistra e risaliamo pochi metri fino alla strada e in altri pochi metri giungiamo al parcheggio.
una delle più belle gite che ho mai fatto, già il ritorno attraversa ambienti bellissimi, dominati da rocce dolomitiche e costellati da pittoreschi laghi, ma l’andata è qualcosa di sensazionale, si parte con il Lac des Beraudes, uno dei più belli della Val Clarèe, anche se oggi la sua tinta celestiale non era al meglio, e si entra poi in un circo dolomitico e selvaggio che è qualcosa di favoloso, per poi trovare il culmine nella cresta finale, con la stupenda Aiguille Violette e le altre guglie viola che rendono il posto unico. L’unico neo in effetti è la difficoltà e la pericolosità della traversata dell’Aiguille assolutamente da non prendere alla leggera.
Percorso Inedito
03-09-2020
Chalets Laval (2030) – Lac des Beraudes (2505) – Lac Sorcier (2755) – Aiguille Violette (3045) – Pointe des Cerces (3095) – Col des Cerces (2570) – Lac Rond (2460) – Lac de la Clarée (2435) – Refuge Drayeres (2190) – Chalets Laval (2030).
15,1 Km.
1100 m. circa.
Em e soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
Leggi il racconto
Torna all'escursione

Pointe des Cerces anello per l’Aiguille Violette da Laval


Viola - Così poca differenza dal rosa. Eppure quanta fatica ci costa superare questa piccola differenza e, soprattutto, mantenerla, che uno spiraglio di rosa c'è sempre, ma basta un attimo, e tutto torna viola. Ma vane sono le belle parole, che è solo qui, sull'orlo del baratro, che è possibile imparare.