E, per escursionisti medi, nessuna difficoltà, a parte la facoltativa discesa al laghetto sotto la cascata, EE, per escursionisti esperti, perché un po’ ripida e poco tracciata.
Da Genova a Savona con l’A10, quindi con la Savona-Torino fino a Mondovì. Da Mondovì si segue per Cuneo e, poco prima di entrarvi, si svolta a sinistra per Borgo San Dalmazzo. A Borgo San Dalmazzo si prende a destra per Demonte, dove si arriva dopo una quindicina di Km. A Demonte si svolta a destra in corrispondenza di segnalazioni per l’Albergo Nuovo e si continua in tale direzione fino a raggiungerlo: qui si svolta a sinistra e si segue la strada che subito attraversa un ponte e poi sale verso le varie borgate sparse sulla montagna. Si lascia sulla destra il bivio per Cornaletto e si seguono le indicazioni per Perosa, si supera Parafauda (anche se non sono sicuro di aver capito qual’era…) e si giunge a Case Ronvello (1080 circa), dove termina la strada asfaltata e comincia la sterrata; una cinquantina di metri prima un largo spiazzo verde sulla destra consente di parcheggiare.
dal parcheggio si torna indietro su asfalto per circa 200 metri, quindi si prende il sentiero segnato sulla sinistra per la Madonna di Ronvello. Seguiamo quindi il sentiero per la Madonna, fino al cartello che indica il bivio per la Cascata del Pisciai, che imbocchiamo sulla destra. Scendiamo quindi ripidamente fino a quota 1005 circa, dove troviamo un bivio non segnalato, qui prendiamo il sentiero a sinistra, che in pochi metri raggiunge una carrareccia, che imbocchiamo verso sinistra ancora. Da qui, in circa 350 metri, accompagnati dal fragore dell’acqua che ce la preannuncia, raggiungiamo la bella Cascata del Pisciai. Qui possiamo scendere al laghetto sottostante, facendo attenzione, e quindi visitare l’adiacente grotta e, quindi, riprendere a seguire il sentiero che continua a costeggiare la falesia, per poi giungere presso la sommità di un poggio panoramico. Una cinquantina di metri dopo il poggio, troviamo un bivio, dove a destra si va a Cornaletto Sottano, mentre noi prendiamo a sinistra e proseguiamo verso Gipiera, paese abbandonato che raggiungiamo dopo circa 600 metri. A Gipiera prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per la Madonna di Ronvello, quindi, poco meno di 250 metri dopo, raggiungiamo una carrareccia, nei pressi di un’abitazione, che imbocchiamo verso sinistra ed, in circa 175 metri circa, giungiamo sulla strada asfaltata proveniente da Ronvello, che imbocchiamo verso destra. Dopo due tornanti e 400 metri la strada diventa sterrata, e, dopo altri due tornanti 3 oltre 450 metri, la lasciamo per prendere il sentiero sulla destra con indicazioni per Alberetto Inferiore e Superiore, mentre a destra si andrebbe al Colle Angelino. Dopo 750 metri, al primo tornante, troviamo le case, in parte abitate, di Alberetto Inferiore. Continuiamo quindi per oltre un km sulla carrareccia, superando 3 tornanti, per arrivare quindi ai ruderi sulla destra, che sono i resti di Alberetto Superiore. Si continua sulla traccia in direzione sud-est, addentrandosi in un bosco di faggi, per poi uscirne in corrispondenza di una radura prativa sul crinale. Qui la traccia va un poco ricercata, ma poi si trova e continuiamo quindi scendendo per poche decine di metri nuovamente nel bosco, per poi iniziare una salita più ripida che sbuca quindi sugli ultimi metri di terreno più brullo, che portano brevemente sulla vetta, segnata da un ometto. Il ritorno, non volendo proseguire e fare l’anello attraverso Cornaletto Sottano, avviene sulla stessa via fino al punto in cui ci siamo immessi sull’asfalto provenendo dal Pisciai: qui continuiamo dritti sulla strada asfaltata, invece di prendere la carrareccia a sinistra, e proseguiamo fino al parcheggio, distante da qui 1 Km esatto.
facile gita di mezza giornata per andare a visitare la bella Cascata del Pisciai, il resto in effetti non è molto interessante, solo qualche paese abbandonato, mentre per il panorama di vetta non posso esprimermi, non avendolo visto per la nebbia. Volendo si può proseguire dalla vetta e scendere ad Cornaletto Sottano realizzando così un anello, il che comporta però una risalita di 300 metri in più, salita riducibile a 150 se non si passa dal Pisciai all’andata, ma solo al ritorno.