in condizioni estive tutto E, per escursionisti medi, in condizioni invernali occorre attrezzarsi con ramponi o ciaspole a seconda della neve, anche se potrebbero non servire né gli uni, né le altre, nell’occasione io ho usato solo i ramponi per la parte alta e per il ritorno.
Da Genova a Savona coll’autostrada dei fiori (A10) e quindi fino a Mondovì con la Savona-Torino (A6). Da Mondovì si segue per Cuneo e, da Cuneo, per Caraglio, Dronero e Val Maira. Si Risale la Val Maira fino a Prazzo, dove, superata la Chiesa, si prende a destra la strada per San Michele. Superato quindi San Michele continuiamo fino ad un bivio, dove prendiamo a sinistra per Villa, Ponza e Pellegrino, lasciando a destra per San Vittore, Castelli e De Costanzi. Proseguiamo quindi per 4,5 Km fino alle case di Borgata Pellegrino e parcheggiamo nel primo tornante successivo.
continuiamo dal parcheggio su strada asfaltata fino al quarto tornante, dove troviamo un bivio sulla destra, proveniente da Borgata Costanzi, mentre noi proseguiamo a sinistra compiendo il tornante. Dopo 700 metri dal tornante, attraversiamo un torrente e continuiamo sempre su strada, che qui svolta bruscamente a sinistra, per poi risvoltare bruscamente a destra dopo ulteriori 400 metri. Da qui in poi vediamo sopra e davanti a noi le case di Grange Chiotti, nostra prossima meta, che raggiungiamo seguendo la strada o traversando direttamente il pendio. Giunti alle case, lasciamo la strada che continua verso sinistra e tagliamo dritti il pendio o seguiamo i segnavia del sentiero diretto al Colle Chiosso, per poi piegare sulla destra verso l’evidente cima che ci sovrasta. Risaliamo quindi il pendio della cupola sommitale seguendo le tracce sulla neve o come meglio crediamo, fino a giungere su quella che, dal basso, sembrava la vetta e che invece è un’anticima, dalla quale scendiamo pochi metri fino ad una selletta, per poi risalire la nuova cupola sommitale e giungere alla vera cima indicata da un ometto di pietra e distante oltre 400 metri in linea d’aria dall’anticima e più alta di poche decine di metri. Dalla vetta continuiamo sulla cresta quasi pianeggiante in direzione est, per giungere ad un’altra Punta Sarsassi, come indicato dal cartello in legno (credo comunque la vera vetta sia la precedente, più alta di una decina di metri). Da qui la cresta inizia a perdere quota e raggiungere, dopo 1,2 Km, una successiva elevazione chiamata Punta Ciarmetta, come nuovamente indicato da cartello in legno e da croce di vetta. Qui svoltiamo bruscamente a destra iniziando a scendere ripidamente, sempre lungo il filo di cresta, giungendo dopo poco meno di 500 metri, al Colle Passetti, dal quale proseguiamo sempre in cresta, ignorando il sentiero sulla sinistra che si dirige invece al Colle San Michele. Dal Colle continuiamo su cresta e nella stessa direzione fino a raggiungere la strada percorsa all’andata, con la quale torniamo al parcheggio.
gita sempre molto panoramica, anche se un po’ più noiosa all’andata in quanto lungamente su stradine asfaltate, mentre è molto più interessante al ritorno dove si percorre una bella cresta che innevata indubbiamente risulta suggestiva. Il pezzo forte è comunque il panorama non solo di vetta, caratterizzato da una serie di montagne inconfondibili, dal Chersogno, alla Marchisa, il Pelvo, il Monviso e soprattutto la bellissima Rocca Gialeo con il suo colore acceso e posta proprio al centro della visuale. Indubbiamente una gita assolutamente consigliabile in inverno in quanto facile e assai panoramica.