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Sorgente sulfurea del Tugello anello per Torrente Eremiti da Case Eremiti

Sorgente sulfurea del Tugello anello per Torrente Eremiti da Case Erem...

Percorso Inedito
05-01-2019
Case Eremiti (540) – Torrente Eremiti (480-390) – Torrente Gorzente (390-370) – Sorgente Sulfurea del Tugello (370) - Case Eremiti (540).
4,3 Km. circa.
250 m. circa.
soundofsilence.
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EE, per escursionisti esperti, la discesa del torrente Eremiti fino al guado del sentiero, F (alpinistico facile) il tratto successivo fin quasi alla confluenza nel Gorzente, EE nuovamente la discesa del Gorzente. E, per escursionisti medi, il ritorno per sentiero segnato. In generale si può dire che la discesa dei torrenti non è per tutti, in quanto richiede di scegliere il miglior itinerario, guadare, saltare di roccia in roccia, arrampicare e prestare attenzione a non scivolare, consigliabili un paio di stivali, piuttosto che gli scarponi da trekking. In ogni caso non vi sono difficoltà eccessive se si sceglie il percorso giusto e solo in due punti si è costretti a lasciare il letto del torrente per passare un poco più in alto, la prima pochi metri prima che il sentiero guadi il torrente Eremiti, la seconda poco dopo. Le difficoltà però potrebbero aumentare considerevolmente in caso di periodo di piena dei torrenti, che consiglierei, appunto, di evitare. I passaggi su roccia sono solitamente più scomodi, in quanto stretti, o in precario equilibrio su massi sporgenti dall’acqua, come spesso in salto, che tecnici, anche se si trova qualche raro passaggio di arrampicata, mai superiore al II grado. EE infine anche la salita al torrione al ritorno, su prati assai ripidi in cui occorre usare le mani.
da Genova a Busalla con la A7, a Busalla proseguiamo verso nord (direzione Arquata Scrivia) per qualche Km, quindi, a Borgo Fornari, prendiamo a sinistra la salita della Castagnola (indicazioni per Voltaggio e Gavi). Saliti e scesi dala Castagnola, proseguiamo verso nord (direzione Gavi) e, quindi, giriamo a sinistra per il Parco delle Capanne Marcarolo. Superiamo quindi un guado (non percorribile in caso di forti piogge), quindi seguiamo la stretta stradina salendo fino a Case Eremiti, da dove proseguiamo per quasi 500 metri, fino ad uno slargo sulla sinistra in esatta corrispondenza dei cartelli di inizio sentiero a destra, dove parcheggiamo.
dal parcheggio imbocchiamo il sentiero in leggera discesa segnato = giallo e diretto ai Laghi della Lavagnina. A quota 480 circa, in corrispondenza di un laghetto circolare sotto di noi che si stacca dal letto del torrente, abbandoniamo il sentiero per scendere al laghetto e, quindi, al torrente (volendo è possibile scendere al torrente anche prima, senza difficoltà direi, sia nello scendere che nel torrente). Si segue quindi il corso del torrente un po’ su una riva e un po’ sull’altra, fino a giungere in vista del guado del torrente compiuto dal sentiero che abbiamo abbandonato. Qui ci tocca lasciare il letto del torrente per passare qualche metro più alti, ma torniamo quindi subito dopo nel letto ed oltrepassiamo il guado continuando nel torrente. Da qui in poi il corso dello stesso si fa più ripido, con alcuni salti che sembrano insuperabili. In realtà, studiando bene i passaggi, si possono superare tutti nel torrente, tranne uno, che ci costringe a risalire in riva destra per scavalcare uno spunzone di roccia, oltre il quale ridiscendiamo al torrente. Giungiamo quindi alla confluenza con il Gorzente e passiamo a seguire il più largo letto di quest’ultimo. Il gorzente scorre decisamente più in piano del torrente precedente e noi ne seguiamo quindi il letto più facilmente mantenendoci sulla riva sinistra. Oltrepassiamo quindi senza difficoltà il punto di innesto della cresta del Tugello, meta di un’altra escursione descritta in questo sito, e proseguiamo, sempre sulla stessa sponda, ancora per poche centinaia di metri, giungendo quindi in vista della bellissima fonte sulfurea, prima della quale passiamo però un passaggio su roccia non semplicissimo per le rocce un po’ levigate. Esploriamo quindi la sorgente e, quindi, torniamo sui nostri passi fino al primo guado praticabile, che, nell’occasione, ho trovato ad una cinquantina di metri dalla sorgente. Si attraversa quindi qui il torrente e si sale alla meglio al soprastante sentiero segnato = giallo, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi il sentiero che, poco prima della confluenza tra Gorzente ed Eremiti, piega a sinistra ed inizia a salire ripido, per poi ridiscendere al guado del torrente Eremiti nominato in precedenza. Poco dopo il guado si può poi fare una deviazione sopra il sentiero per raggiungere il soprastante e scenografico torrione. Visitato il torrione, si ritorno al sentiero ed, in breve, al parcheggio.
bellissima gita di mezza giornata, più lunga indubbiamente però di quanto la brevità del percorso farebbe supporre, dato che la discesa dei torrenti richiede decisamente molto tempo. Stupenda la sorgente sulfurea con le sue vaschette coloratissime e bellissimi anche i laghetti e le cascatelle formati dal Torrente Eremiti, il tutto è stato reso poi quasi magico dalle formazioni di ghiaccio, che, se non eccessive come nell’occasione, non ostacolano il percorso, ma lo rendono assai più suggestivo, non che, comunque, non lo sia di suo.
Percorso Inedito
05-01-2019
Case Eremiti (540) – Torrente Eremiti (480-390) – Torrente Gorzente (390-370) – Sorgente Sulfurea del Tugello (370) - Case Eremiti (540).
4,3 Km. circa.
250 m. circa.
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Sorgente sulfurea del Tugello anello per Torrente Eremiti da Case Eremiti


E’ sabato e, caso strano, decido di fare una gita in montagna, stavolta da solo, cosa che a volte capita, e che mi permette di realizzare certe strane esplorazioni che piacciono solo a me, almeno finche sono esplorazioni, perché poi, una volta realizzato il ‘progetto’, e fatto il ‘lavoro sporco’, capita anche che altri, viste le foto, vogliano che ce li accompagni. In ogni caso a me piace esplorare, o meglio, come dico io, ‘riesplorare’, che sicuramente qualcuno c’è già stato, ma non è che per me faccia differenza; l’esplorazione è una mia esperienza personale, se non sfrutto informazioni di altri per me è comunque un’esplorazione, ed è quello che conta, che le mie sensazioni in montagna e nella natura non dipendono mai da quello che ci hanno fatto gli altri prima, o da quello che pensano di un posto. Siccome, quindi, ero solo, e la gita doveva essere particolarmente breve e vicina, me la sono presa comoda, e sono partito dopo le 9. Andavo in effetti a cercare di raggiungere una sorgente sulfurea sulle rive di un torrente che avevo intravisto in una mia precedente gita da quelle parti, ma la sorgente non è che fosse particolarmente distante dal sentiero, e il punto in cui abbandonarlo non era molto distante dalla macchina. Ma le cose quando vado in gita da solo, non vanno quasi mai come previsto:trovo sempre qualcosa in effetti che attira la mia attenzione e che mi porta a seguire un altro percorso… E oggi non è andata diversamente. Appena arrivato sopra il torrente, noto infatti un laghetto a fianco, dove il ghiaccio ha disegnato cerchi concentrici, quasi come quelli che indicano gli anni di vita degli alberi, chissà se questi indicano invece il tempo che ci è voluto alla materia per trasformarsi e disegnare un simile arabesco. Non so, ma immaginare di essere presente mentre il disegno si formava, dipinto da una mano invisibile, mi rapisce per un attimo e mi porta in un mondo dove non ci sono domande né risposte, che tutto quello di cui abbiamo bisogno lo abbiamo davanti agli occhi. Va beh scusate, la divagazione, quando scrivo a volte vado più fuori tema che fuori sentiero nelle mie escursioni… Insomma, facendola breve, sono sceso al laghetto lungo un pendio ripido, ma per fortuna non ghiacciato. Poi da cosa nasce cosa è ho deciso di seguire il torrente. Acqua e ghiaccio, inverno e primavera, in un unico posto e momento, due stagioni nemiche che qui convivono pacificamente, disegnando di concerto magnifici arabeschi in cui l’acqua modella il ghiaccio ed il ghiaccio modella l’acqua, quasi facendo a gara a chi sia più bravo, tanto che il disegno non finisce mai e ad ogni istante muta e si perfeziona… Infine, dopo tanti difficili passaggi in cui anche io mi devo fare acqua o roccia per riuscire a proseguire, arrivo alla sorgente, una cattedrale scolpita dalla natura, che, almeno per una volta, magnanima, ha deciso di non celare nel profondo di grotte inaccessibili i suoi drappeggi ed i suoi ricami, ma di mostrarle in piena luce. Grazie ancora una volta per essere qui, mi viene da dire. E torno a casa quindi per il sentiero normale, dopo una piccola arrampicata per raggiungerlo, e non sono più solo, le emozioni e le immagini mi accompagnano fino a casa e qui rimangono, che la mia casa, la mia vera casa è fatta soprattutto di emozioni e sentimenti, non di mura e cemento…