E, per escursionisti medi, forse EE, per escursionisti esperti, la salita al Monte Cravì, soprattutto per l’orientamento. La salita al Monte Cravì si svolge in effetti su percorso non segnato (solo 2 frecce di legno in tutto il percorso) e su traccia solo a tratti individuabile, aiuta però la linea di cresta che costituisce praticamente il percorso da seguire sempre. Nessuna difficoltà tecnica invece, solo un po’ ripida in alcuni punti la cresta del Cravì.
Da Genova in autostrada (A7) fino a Isola del Cantone; da qui fino a Vobbietta e quindi al Ponte di Zan. Per parcheggiare si trovano vari slarghi prima e dopo il ponte, noi abbiamo parcheggiato poco prima sulla sinistra (proveniendo da Isola) a fianco a un muro di cemento, dove trovano spazio 2 auto.
Il sentiero parte dalla Sp8 poco dopo il Ponte di Zan, segnato con un rombo giallo vuoto e la parte iniziale è su asfalto e porta ad una casa dove termina l’asfalto e si gira a destra lasciando la strada che continua sterrata. Si segue il Rombo Giallo, che, nella prima parte, offre belle viste sul Castello della Pietra, fino al paese di Caprieto, dove lo si abbandona per seguire il punto e linea, sempre giallo, che arriva fino in vetta al Bric delle Camere, mentre il rombo continua verso l’Antola. Da Caprieto in poi belle viste sulla Catena dell’Antola e più a nord fino al Giarolo, mentre a sud la vista è nobilitata dallìinconfondibile sagoma del Reopasso e a ovest, in giornate limpide come oggi , si vedono le alpi fino al Monviso. Dalla vetta il panorama è limitato, purtroppo, verso nord dalla vegetazione, spostandosi un poco però siamo riusciti a scorgere il Monterosa, mentre nelle altre direzioni la vista scorre libera fino al mare a sud, al Lesima a est e al Monviso a ovest.
Si ritorna quindi a Caprieto per la stessa strada. In alternativa si potrebbe scendere dalla vetta verso est, seguendo il cerchio giallo vuoto, che scende prima a Marmassana e poi a Vobbietta e quindi chiudere l’anello con un lungo tratto di Sp8. Noi abbiamo scelto di tornare a Caprieto nella speranza di altre belle visuali sul Castello della Pietra e, poi, da Marmassana ero già salito anni fa.Poco dopo Caprieto altra possibilità di percorso alternativo per il ritorno è offerta dalla deviazione per Case Busti che compie un anello un po’ più lungo; ancora poche centinaia di metri e, proprio quando il sentiero inizia a scendere si può deviare a sinistra sulla cresta di puddinga per dirigersi verso il Monte Cravì di cui si scorge la cima in lontananza. Per arrivare in cresta non vi è alcuna traccia, occorre scegliere quindi il punto più comodo, ma si tratta comunque di pochi metri.
Dalla cresta si prosegue sul filo fino ad incrociare sulla destra, dopo poco, una traccia di sentiero abbastanza evidente, che se è quella giusta, porterà dopo 200 metri, a una freccia di legno con scritto Monte Cravì e, poco dopo, a una successiva senza nessuna scritta. Da qui in poi nessun altro segnavia fino alla Vetta: la traccia resta comunque, per un bel tratto, abbastanza evidente, e segue, abbastanza fedelmente, il filo di cresta. Nell’ultima parte vi sono più tracce, ma tutte molto poco evidenti e conviene risalire il pendio verso la vetta a vista, tenendo sempre come riferimento il filo di cresta. La vetta è purtroppo completamente boscosa e il panorama si intravvede appena; molto migliore vista, soprattutto verso nordest, si gode invece dall’inizio della cresta testè percorsa. Breve giro, poi, sotto la vetta alla ricerca dei famigerati "crepacci": troverò qualcosa a circa 50 metri a sudest della vetta, ma la "cosa" in questione non mi lascia del tutto soddisfatto, né convinto; ci vorrebbe più tempo per esplorare la zona, ma io ho lasciato Andrea al bivio e non posso farlo aspettare troppo , sarà per un’altra volta.
Dalla vetta si potrebbe probabilmente scendere direttamente verso il Castello della Pietra, senza dover ritornare indietro, ma non ho tempo per avventure e ritorno per la stessa strada. Ritornati quindi sul rombo giallo si prosegue per 370 metri circa e si giunge ad un bivio: a destra il sentiero dell’andata e a sinistra si scende verso il Castello della Pietra; in questo punto è presente anche una piccola freccia in legno rivolta verso l’alto (est) della stessa foggia di quelle incontrate andando al Cravì ma senza nessuna scritta, il che mi fa pensare, che, forse, il sentiero ‘vero’ parta da qua, anche se di tracce vere e proprie non se ne vedono…
Si imbocca quindi la discesa verso il Castello della Pietra che, oltre a qualche veduta insolita sul Castello, presenta qualche tratto leggermente esposto ed è segnata abbondantemente con macchie gialle. Si arriva quindi ad un bel dosso di puddinga con fantastica vista sul castello della Pietra e i torrioni ‘di profilo’ e da qui in poi ci si immette sull’’autostrada’ di accesso al mirabile maniero; in breve si giunge quindi alla Sp8 e si chiude l’anello.
belle viste sul Castello della Pietra, che è indubbiamente il protagonista della gita, mentre meno interessante del previsto il Monte Cravì, di cui probabilmente non sono riuscito a vedere i crepacci che lo caratterizzano.