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Monte Penna dal Passo del Ghiffi

Monte Penna dal Passo del Ghiffi

30-04-2011
Passo del Ghiffi (1080) – Passo Scaletta (1265) – Passo Porciletti (1455) - Passo Incisa (1475) – Monte Penna (1735) - Passo Incisa (1475) - Passo Porciletti (1455) – Passo Scaletta (1265) - Passo del Ghiffi (1080).
io ho fatto 16 Km., il percorso pulito è di circa 15.
io ho fatto 850 metri, il percorso ne prevederebbe circa 800.
Marco, Massimo, P. (Paolo?, Pietro? Pino?, sigh non mi ricordo….) e soundofsilence.
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Direi tutto E, per escursionisti medi, anche la salita dal Passo Scaletta, un po’ più ripida arriva al limite dell’EE (per escursionisti esperti); EE invece sicuramente la discesa dal Penna per il sentiero attrezzato a nord, ma questa tutto sommato pur avendola io fatta non c’entra con l’itinerario, a meno che non lo si voglia completare con una discesa al laghetto del Penna, come intendevo fare io…
Da Genova in autostrada fino a Lavagna, da qui si prende verso nord per Carasco e si prosegue verso il Passo del Bocco. Giunti a Borgonovo si prende a destra per il passo e, raggiuntolo, si gira a sinistra per il Passo del Ghiffi a 3 Km, dal passo si scende sull’altro versante per circa 900 fino alla prima ampia curva sinistra, ove si parcheggia.
Pochi metri prima della curva inizia, sulla sinistra (tornando indietro) il sentiero che coincide con l’AVML. Si prosegue sull’altavia fino al passo Scaletta dove è presente un bivio, qui si continua dritti sull’AV, lasciando a sinistra il percorso del ritorno. Si prosegue quindi sull’AVML, passando prima il passo dei Porciletti, dove si ricongiunge il sentiero incrociato al precedente passo e si arriva quindi al Passo dell’Incisa. All’Incisa si lascia l’altavia e si sale al Monte Penna sul sentiero segnato nel bosco verso est. Dalla vetta si torna dallo stesso percorso o si può scendere per il versante nord (EE) e quindi 100 metri dopo il bivio sulla destra per Codorso, prendere a sinistra il sentiero che porta al Laghetto del Penna e quindi sulla strada che sale all’Incisa. Ritornati quindi all’Incisa, in un modo o nell’altro, si ripercorrono i propri passi fino al Passo Porciletti, dove si prende a destra, compiendo così una variante che riporta con un giro un po’ più lungo al passo Scaletta, da dove, in breve, si torna alla macchina.
Sentiero decisamente aperto e panoramico con anche qualche simpatica zona rocciosa che può ricordare, vagamente, la più bella zona del Groppo Rosso. Il Penna da qui offre il suo versante boscoso e non, certo, quindi, una delle sue viste migliori, come si ha invece dall’Aiona. Sarebbe comunque consigliabile percorrerlo in giornate più fredde e nitide, se le condizioni dell’innevamento lo permettono per avere una vista migliore di quella che abbiamo avuto noi... Alla fine una interessante alternativa alla solita strada di salita al Penna dalla Casa Forestale, anche se trovo che il sentiero attrezzato da nordest sia più scenografico, ma d’altronde niente vieta di integrarlo nel giro scendendo da qui al Laghetto del Penna e tornando al Passo dell’incisa per la sterrata.
30-04-2011
Passo del Ghiffi (1080) – Passo Scaletta (1265) – Passo Porciletti (1455) - Passo Incisa (1475) – Monte Penna (1735) - Passo Incisa (1475) - Passo Porciletti (1455) – Passo Scaletta (1265) - Passo del Ghiffi (1080).
io ho fatto 16 Km., il percorso pulito è di circa 15.
io ho fatto 850 metri, il percorso ne prevederebbe circa 800.
Marco, Massimo, P. (Paolo?, Pietro? Pino?, sigh non mi ricordo….) e soundofsilence.
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Monte Penna dal Passo del Ghiffi


Pure un invitto (favorito, in questo, anche dal fatto di non giocare mai…) alpinista come me ha la sua nemesi, e se la kryptonite per Superman era verde, la mia è bianca, fredda e viscida, nonché infida, traditrice e scivolosa…. Come tutti i veri sportivi non amo però vincere facile e quindi, come al solito, lascio i ramponi in macchina…. D’altronde ormai la neve è alla fine e sarebbe ingiusto avvantaggiarsi troppo. Quanto però io sono leale e sportivo, altrettanto è infido e traditore il mio bianco avversario, tanto da tendermi una vigliacca imboscata dopo essersi nascosto, altrettanto vigliaccamente, per tutto il giorno…. Così, proprio nel punto più esposto della discesa verso il colletto sul quale si staglia il Pennino, tutta la neve rimasta in liguria si è radunata per giocarmi un’ignobile tiro…. Potrei a questo punto tirare fuori la corda dallo zaino e assicurarla a quel poco di catena che non è stata fagocitata dall’orrendo ‘blob’ bianco, ma io resto fedele al mio credo: solo by fair means…. Il che si traduce ‘con mezzi leali’, io però che sono tutto di un pezzo, dei mezzi ne farei pure a meno e mi accontenterei ben volentieri di passare ‘con le-ali’ soltanto…. Non essendo però dotato di penne e, neanche volendo lasciarcele, rinuncio, come sanno fare solo i grandi, e mi riunisco al gruppo. Siccome però a tutto c’è un limite, mi prendo la mia piccola rivincita cercando di convincere un valente sci-alpinista che è più bello risalire per ore un’instabile pietraia con pendenza di 70°, dove ogni passo avanti se ne fanno 2 indietro, che scendere veloci e senza fatica dolci pendii ricoperti dell’ignobile kryptonite bianca…